«La donazione? Un desiderio che avevamo già prima dei 18 anni»

Ylenia De Angelis ha festeggiato il suo compleanno con la prima donazione insieme all’Avis di San Ginesio, in provincia di Macerata: «Diventare maggiorenni significa assumersi le responsabilità»

 

Quella dei 18 anni è un’età che tutti noi abbiamo aspettato con frenesia. Diventare maggiorennientrare ufficialmente nel “mondo dei grandi” vuol dire prendere la patente o andare a votare. Significa, usando un’espressione più generale, cominciare ad assumersi le prime responsabilità: non solo per quanto riguarda se stessi, ma anche gli altri.

 

Ylenia Avis San GinesioYlenia insieme alla sua famiglia nel giorno della prima donazione

Succede allora che in un comune in provincia di MacerataSan Ginesio, l’Avis Comunale da qualche tempo ha avviato un’iniziativa tanto semplice quanto efficace. Per tutti. Celebrare il diciottesimo compleanno dei ragazzi che vivono in questo territorio con la loro prima donazione di sangue. Dopo la storia di Leonardo Campugiani, che il 27 maggio 2020 aveva spento 18 candeline, lo scorso 29 marzo è toccato a Ylenia De Angelis. Studia all’istituto di Scienze Umane di San Ginesio, sta per completare il quarto anno e per il futuro è indecisa se intraprendere un percorso in Psicologia o di insegnamento per i bambini dell’asilo o della scuola dell’infanzia. Il motivo della sua scelta spiega esattamente l’obiettivo del progetto dell’Avis locale: «Donare il sangue è sempre stato un mio desiderio perché anche mio padre e mio fratello fanno la stessa cosa, così come mia nonna che è un’ex donatrice – racconta – Vivendo circondata da persone così sensibili verso gli altri ho apprezzato l’idea di poter fare qualcosa per il bene di chi mi sta intorno e così ho iniziato».

 

Dopo i controlli di rito già a gennaio, Ylenia è risultata idonea e ha potuto festeggiare anche lei la maggiore età in un modo speciale: «Credo che questa iniziativa avviata a San Ginesio sia molto importante perché fa capire ai ragazzi della mia età che diventare maggiorenni significa assumersi le prime responsabilità, per sé e per gli altri. Soprattutto in un periodo così delicato come quello che stiamo vivendo per il Covid c’è bisogno della collaborazione di tutti. Per quel che posso – conclude – sto cercando di convincere i miei amici e i compagni di scuola a fare come me, perché è bello vivere sapendo che si sta facendo qualcosa di straordinario per tante persone».

 

Soddisfatto e, allo stesso tempo, orgoglioso, il vice presidente dell’Avis di San GinesioCostantino Costantini: «Per me è una grandissima soddisfazione sapere che nel nostro territorio possiamo contare su giovani così sensibili e partecipi al benessere della collettività come Ylenia, Leonardo e altri che hanno intrapreso questo percorso. È la dimostrazione che quando si semina bene si raccoglie altrettanto». Costantini sottolinea l’importanza del lavoro insieme ai ragazzi: «Bisogna sempre star loro accanto, spiegare cosa facciamo e perché è importante darsi da fare per gli altri – prosegue – un approccio che ci ha portato a registrare, in un solo mese, già sei nuovi donatori, più due potenziali nell’ultima settimana. Formare e responsabilizzare le nuove generazioni è l’unico modo per assicurare il ricambio che porterà proprio loro a essere i dirigenti di domani».